La ragazza del lago stravince l’edizione 2008 dei premi dall’Accademia del Cinema italiano, portando a casa ben dieci statuette.
Condivido molto. La regia dell’esordiente Andrea Molaioli è impeccabile, la storia coinvolgente, la scenografia di grande effetto, Toni Servillo e Valeria Golino sono dei grandi attori.
Quattro statuette anche per I Vicerè di Roberto Faenza: miglior costumi, scenografia, make up e acconciature. I costumi di Milena Canonero, già Oscar con Marie Antoniette, in effetti mi avevano emozionato più del seppur bravo Lando Buzzanca in veste di despota malvagio e superstizioso.
Per i premi internazionali miglior film straniero Non è un paese per vecchi di Ethan e Joel Coen, miglior film europeo Irina Palm di Sam Garbarski.
Alla consegna del premio gag del regista: racconta che Marianne Faithfull si era proposta per la parte di Irina, il regista non era proprio convinto, lei insiste: “Try me out!”. Interrompe questo racconto Tullio Solenghi, il presentatore della serata: “In senso artistico, come attrice, non nel senso del film…”, risate maliziose da parte di chi ha visto il film.
Gli sconfitti: Caos Calmo di Antonello Grimaldi (una statuetta per Alessandro Gassman come attore non protagonista) e La giusta distanza di Carlo Mazzacurati (nemmeno una statuetta).
Mi spiace molto per La giusta distanza, che forse paga il dazio per tematiche e sensibilità troppo vicine a La ragazza del lago.
Ulteriore conferma, in merito a Caos calmo, che i film che fanno discutere solo per le scene di sesso lasciano un po’ il tempo che trovano.
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Sull’assegnazione dei David di Donatello 2008
Posted by Emanuel Righetto su aprile 19, 2008
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